Santuario della Beata Vergine  

  della Consolazione di Montovolo 

 

     l’Associazione Culturale Amici di Montovolo 

     (acronimo: Acam) nasce l’8 Giugno 1996 per iniziativa di 10 persone

     che, condividendone i presupposti, dopo un non breve periodo di

     gestazione, riflessione e discussione, come è nello spirito di questo

     genere di cose, che non risponde ad immediati interessi concreti, 

     la costituiscono con atto notarile rogato dal dott. Gallerani Valeri Caldesi.

     Il presupposto, le finalità e lo spirito che la animano stanno tutte in due

     soli dei venti articoli di cui, in conformità alla prassi giuridica,

     si compone lo Statuto:

 

art. 1: Ravvisando nel Santuario di Montovolo il bene preminente per antichità ed importanza storico-culturale del grizzanese e di una vasta area finitima, si costituisce l’Associazione Culturale Amici di Montovolo.

 

art. 4: L’Associazione, senza fini di lucro, si prefigge i seguenti scopi: Accudire il Santuario di Montovolo; promuovere anche con interventi di restauro la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico-architettonico, culturale e religioso da esso rappresentato; diffonderne la conoscenza anche attraverso programmi ed iniziative turistico-culturali e di culto; tramandarne il plurisecolare segno spirituale; valorizzare mediante iniziative di varia natura il comprensorio Montovolo-Vigese ed il territorio circostante; ad esclusione dell’ultimo, tali scopi devono essere perseguiti in pieno accordo con la proprietà del Santuario.

Il   finale di tale articolo evidenzia nettamente la esplicita consapevolezza  che il Santuario, anche soltanto in quanto bene storico insigne, appartiene alla Chiesa di Bologna e che, conseguentemente, ogni iniziativa posta in atto, per quanto intenzionalmente buona e positivamente orientata, non può farsi in disaccordo con il Rettore pro tempore del Santuario. Non a caso, peraltro, il medesimo Statuto prevede che il Rettore pro tempore del Santuario sia membro di diritto del Consiglio direttivo.

Un bilancio morale consuntivo del tempo trascorso consente di dire che quanto fatto, sempre poco rispetto alle necessità, è stato comunque in linea con le finalità costitutive.

Le cose fatte

Le linee programmatiche cui ci si è attenuti anno dopo anno si sono orientate su tre tipologie di iniziative: le conferenze, le  mostre e  i concerti, in particolare corali. Il concerto corale, infatti, fin da subito ci è parso il più consono ad essere ospitato all’interno del Santuario, che offre un’ottima acustica, ma non dispone di strumenti musicali quali organo o armonium. Inoltre per sua natura la corale, essendo composta da un numero anche considerevole di persone, offre la possibilità di far conoscere il Santuario e i luoghi ad un numero assai vasto di persone, essendo di solito i coristi accompagnati da familiari o amici. Proprio per questa ragione di promozione indiretta del luogo ci si è rivolti in primis a corali di città o pianura,nella convinzione che meno conoscessero Montovolo e il Santuario. Cori come il “Tomas Luis de Victoria” di Castelfranco Emilia e il “Vincenzo Bellini” di Budrio, lo “Stelutis” di Bologna, compagini polifoniche di prestigio internazionale, hanno accolto il nostro invito e ci hanno onorato della loro presenza. Anche i “Cantori Gregoriani” di Milano, nel 2004, si sono esibiti in Santuario, nell’ambito di una collaborazione nata fra la nostra Acam e l’Associazione  “Musica Per” di Bologna, organizzatrice per diversi anni della originale iniziativa “Il Pullman della musica” che portava pubblico cittadino in luoghi di particolare pregio  della provincia di Bologna; e Montovolo rappresentava l’unica meta della montagna in programma. Iniziativa, questa,  di grande spessore poi venuta meno per il ritiro del sostegno operativo della Atc.

Il ruolo che ci siamo scelti, del resto, è stato anche quello di calamitare l’attenzione di chi, persona o associazione o Ente, si mostrasse  sensibile al potenziale di attrazione di Montovolo, che offrendo al tempo stesso spiritualità, storia, paesaggio e ambiente incontaminato rappresenta la meta ideale per una autentica immersione contemplativa e ristoratrice.

Mostre di pittura, scultura, fotografia, quasi sempre ospitate sotto il portico nord e sud della chiesa in occasione della Festa di Maggio (S. Croce) e un paio di conferenze l’anno sulle tematiche più diverse, da quelle ambientali a quelle storiche, completano il quadro delle iniziative più propriamente “culturali”.

Nel 2006, peraltro, la collaborazione nella organizzazione di una “Masterclass di perfezionamento in chitarra classica” tenuto dal prof. Edoardo Catemario ha rappresentato il primo tentativo in assoluto di proporre  questo luogo di  incanto singolare per ambientarvi corsi specialistici estivi di carattere artistico.

Per quanto riguarda le promozione di interventi di restauro, non vogliamo certo ascriverci il merito  del poderoso intervento di restauro della canonica e locali annessi al Santuario,  portato avanti con coraggio e determinazione  dal Rettorato.  Ci limitiamo a riconoscere alla nostra Associazione  il ruolo di animatrice, nell’ambito di quell’attività di relazione cui prima si accennava, del coinvolgimento sul finire degli anni ’90, del Prof. Arch. Giampiero  Cuppini, all’epoca responsabile del “Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale” della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, che decise di coinvolgere una ventina di studenti del “Corso di Progetti per la Ristrutturazione ed il Risanamento edilizio” in una esercitazione di rilievi a Montovolo; uno di questi, poi,  la romagnola Barbara Bodecchi, deciderà di presentare  come propria tesi di laurea nell’anno accademico 2000 -2001 quel “Progetto di recupero della casa canonica del Santuario di Montovolo” che costituirà la base, quantomeno teorica e documentale, di elaborazione dell’esecutivo vero e proprio.

Sono invece piccole nostre realizzazioni la riproduzione fotografica montata su legno del quadro dei “Misteri del Rosario”, opera attribuita al pittore del settecento bolognese Antonio Crespi e depositato presso la cattedrale di Bologna dopo il restauro del 1966; nonché il restauro, curato da Patrizia Moro nel 2009, dell’affresco della “Madonna con bambino” sulla parete sinistra della navata. La stessa restauratrice, peraltro, nel 2006 aveva restaurato il grande affresco dei SS. Acazio, Sebastiano e Rocco che troneggia al centro della parete destra; intervento che, sempre in virtù di quell’azione di relazione già citata, sebbene promosso da Acam, è stato finanziato dal mecenatismo della famiglia Zagnoni Felice di Monteacuto Ragazza.

Per quanto poi riguarda l’attenzione di Acam all’esterno del Santuario, al coinvolgimento del Lions Club Grizzana Morandi si deve la realizzazione della scalinata a gradoni in pietra che porta dal Santuario all’Oratorio di Santa Caterina; al coinvolgimento della Sezione bolognese del Club Alpino Italiano (Cai) la tabellazione e segnatura dei principali sentieri che interessano il complesso  Montovolo Vigese, che ha contribuito  a convogliare un turismo qualificato e rispettoso dell’ambiente verso i nostri luoghi; alla collaborazione con il Gruppo di Studi Nueter, l’edizione di “ Montovolo, la montagna sacra”, breve guida al Santuario e all’Oratorio di Santa Caterina, nonché la edizione del poderoso “Montovolo il Sinai bolognese” attualmente in preparazione, che costituirà, sotto il profilo dell’indagine storica, il segno delle celebrazione del ottocentenario; e ancora con il coinvolgimento della facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, la predisposizione di un progetto di riassetto strutturale,  e di arredo urbano del Parco Provinciale di Montovolo.

Le cose da fare                    

E’ fin troppo evidente che volendo occuparsi, seppure collateralmente a chi vi è istituzionalmente preposto, di una realtà complessa e composita come Montovolo (Santuario e contesto generale), l’elenco delle necessità sarebbe infinito e la scelta delle priorità quanto mai ardua. Riteniamo, che la celebrazione dell’VIII centenario del Santuario che cade in questo 2011 possa rappresentare un adeguato richiamo di attenzione su ciò che esso rappresenta sotto tutti i profili e ci impegniamo ad operare di conseguenza, disponibili a collaborare con chiunque  mostri sinceramente di apprezzarne la valenza. Non possiamo certo tacere, ad esempio, per carità di patria (per quanto piccola), la spogliatezza, se non la totale nudità, del parco sotto il profilo dell’arredo urbano. Ci parrebbe pertanto  prioritario intervenire, da questo punto di vista, nei diversi punti panoramici per attrezzare vere e proprie piazzole panoramiche dotate di indicatori che rendano possibile al visitatore la conoscenza del monte o della vallata o del paese che vi si scorge, considerato che Montovolo è un balcone naturale con una vista a 360 gradi. In qualsiasi altra zona di montagna si vada, uno strumento di questo genere non manca mai, in ossequio al più elementare concetto di accoglienza e valorizzazione dei luoghi.

L’Eco di Montovolo

il nostro notiziario semestrale rappresenta un ulteriore concreta  iniziativa che, con le modeste entrate derivanti dalla quota annuale (€ 10) ci impegniamo a portare avanti, oltre che per tenere informati e “collegati” i soci che non sempre sono presenti in loco, anche per tenere desta l’attenzione su Montovolo e focalizzarne l’immagine

 

 

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